Aeroporto Pechino

Overview

A Pechino, nel terminal più grande del mondo, un tocco tutto italiano. Anzi, vicentino.
Ci sono aziende che non resistono alla tentazione di mantenere fede alla tradizione che le vuole divulgatrici del made in Italy e che osano sfidare concorrenti internazionali, lasciando la loro impronta in opere di grande valore.

E' il caso del Terminal 3 dell’aeroporto di Pechino, progettato da Norman Foster in cui, oltre ai muri di vetro lunghi tre chilometri, spiccano le rocce calcaree color crema utilizzate per i pavimenti e le pareti di rivestimento. Una commessa italiana con il sapore tutto vicentino. Perché, il marmo Fior di Crema – ben 15.000 tonnellate, è stato fornito da Margraf, l’azienda di Chiampo entrata nel progetto dell’architetto britannico famoso per il suo stile high tech.

È nei laboratori vicentini che i blocchi fossilliferi hanno cominciato a prender forma, prima di prendere il “volo” verso l’aeroporto. Tuttavia, ancor prima di approdare in Cina, la qualità della Val Chiampo era già indirizzata verso direzioni di tutto rispetto. Tanto che “vips” e uomini d’affari di mezzo mondo che si troveranno a girovagare per Miami Beach tra un anno, non potranno fare a meno di entrare nell’Ocean Resort Cipriani che vede tra i committenti - oltre a Giuseppe Cipriani - Ugo Colombo e Flavio Briatore. Di fronte vista oceano e dentro stanze che parlano ancora una volta la lingua veneta. Quella di Margraf. I lavori dell’hotel ( 209 stanze) e del residence (66 appartamenti distinti in cinque modelli su 18 piani) cominceranno tra qualche mese, con l’estate.
A Miami arriverà il pregiatissimo marmo Calacatta Vagli che andrà a ricoprire i bagni per 18 mila metri quadri. Per 66 piani cucina, invece, è stato scelto il marmo Giada White, come anche i camini le cui cornici saranno rifinite con lo stesso materiale fornito da Margraf. In cento due anni di storia, tra cave e laboratori di trasformazione dei blocchi, la storia dell’Industria Marmi Vicentini – l’originario nome di Margraf – parte dai giacimenti di Chiampo e delle Prealpi Venete per portare in più punti lo stile artigianale che accentua il prodotto marmo.

Già primo decennio di vita forniva i marmi lapidei e l’ingegno dei propri scalpellini per realizzare il Palazzo della Borsa di Genova, la Banca d’Italia a Milano, il Palazzo del Governatore del Cairo, il grattacielo della Bankers Trust di New York, e molti altri progetti di caratura internazionale. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con il terminal di Pechino: un buon auspicio e un pizzico di italianità per gli atleti azzurri portabandiera dei valori del Bel Paese. Ma, senza andare troppo lontano, il marmo che trova forma a Chiampo è stato impiegato nell’altare e nelle lapidi della cappella progettata da Portoghesi già aperta all’interno dell’ospedale San Bortolo di Vicenza e nel pavimento della restaurata cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani di Padova, nonché nella sede unica del Comune di Bologna su progetto dello Studio Mca – arch. Mario Cucinella ( work in progress: l‘inaugurazione è prevista per il prossimo mese di giugno ’08 )

Dettagli Progetto
  • .Progettista: Norman Foster
  • .Luogo: Pechino
  • .Marmi utilizzati: Fior di Crema

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